Best of Stabat Mater: da Vivaldi a Pärt

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Mercoledì
26 marzo 2025

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La lista dei compositori che nel tempo hanno affrontato la preghiera dello Stabat Mater è una vera e propria raccolta dei più grandi nomi della storia della musica.

Dalla polifonia vocale senza accompagnamento strumentale di maestri come Josquin Desprez (intorno al 1480), Orlando di Lasso e Giovanni Pierluigi da Palestrina, ai grandi maestri del Barocco come Marc-Antoine Charpentier, Antonio Vivaldi e Heinrich Ignaz Franz Biber, fino ai rappresentanti del Classicismo come Joseph Haydn e Luigi Boccherini: tutti hanno lasciato la loro impronta su questo testo.
I Romantici come Franz Schubert, Franz Liszt, Gioachino Rossini e Antonín Dvořák, la cui versione è la più lunga, superando l’ora di durata, hanno enfatizzato la drammaticità e la profondità emotiva dell’opera. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, compositori come l’ungherese Ernst von Dohnányi, il polacco Krzysztof Penderecki e l’estone Arvo Pärt hanno rinnovato il significato musicale di questo commovente testo. Ai giorni nostri, dal 2000 in poi, sono state composte ben 54 versioni dello Stabat Mater.

Giovanni Battista Pergolesi: in alto, sempre più in alto

Semplice, ma estremamente commovente…

Siamo a Napoli, 1736. Il ventiseienne Giovanni Battista Pergolesi, su commissione di una confraternita religiosa, compose il suo Stabat Mater, probabilmente quello che forse diventerà il più famoso di tutti. La musica, pur essendo semplice, è affascinante: con una strumentazione ridotta e una piccola orchestra, riesce a suscitare fortissime emozioni. Pergolesi evoca sentimenti profondi attraverso elementi operistici e immagini musicali immediate. Quest’inno, altamente drammatico, l’ultimo lavoro completato da Pergolesi, si inserisce perfettamente tra i capolavori della musica sacra.


Antonio Vivaldi: un’opera fuori dall’ordinario

La pittura sonora degli archi…

Lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi, eseguito per la prima volta nel 1712, è un’opera decisamente fuori dall’ordinario, unica sotto molti aspetti. Il compositore veneziano ridusse le venti strofe originali a dieci, ripetendo la musica delle prime tre, e cambiando abilmente la prospettiva narrativa attraverso una sorprendente pittura sonora. Fra le caratteristiche inusuali ci sono anche la predominanza dei movimenti lenti e delle chiavi minori (principalmente Fa e Do minore) e un’impostazione, anche se parziale, simile a un inno medioevale.
Non è ancora chiaro se lo Stabat Mater di Vivaldi fosse inizialmente cantato da un uomo o da una donna. Ma è certo che per Vivaldi la voce avesse un ruolo importante anche se atipico, perchè la sua virtuosità ricorda più le arie operistiche che il canto liturgico.
Il movimento tra una descrizione meditativa, perfettamente aderente al significato del testo, e una partecipazione emotiva particolarmente coinvolgente hanno reso questo Stabat Mater una delle composizioni sacre di Vivaldi più eseguite di sempre.

Joseph Haydn: immersione nel sacro

Suoni paradisiaci…

Con lo Stabat Mater, Joseph Haydn realizzò la sua prima grande composizione sacra dopo l’inizio del suo servizio presso il Principe Esterházy a Eisenstadt. Composta nel 1767, quest’opera influenzò profondamente la musica sacra del XVIII secolo. La sua diffusione fu rapida e contribuì a consolidare la fama di Haydn come il principale compositore vocale della sua epoca. Haydn dedicò grande attenzione all’intensità e all’espressività delle immagini di fede di questo brano. Gli affetti musicali sono riusciti e il sentimento di compassione che trasmette è irresistibile. La precisione ritmica richiesta dallo Stabat Mater di Haydn presenta grandi sfide per ogni coro, ma regala al pubblico un’esperienza sonora paradisiaca.

Antonín Dvořák: completamente nuovo

Alla ricerca della vera musica sacra…

Lo Stabat Mater di Antonín Dvořák si distingue per la sontuosa ricchezza sonora e la delicata liricità, come sottolineato dalla critica musicale. Nella sua ricerca di una musica sacra autentica, il giovane compositore ceco affrontò vari stili, creando inizialmente, nel 1876, una versione senza lussuosi accompagnamenti orchestrali, ma con un semplice accompagnamento al pianoforte. Dopo una serie di tragedie familiari, Dvořák riprese il lavoro e orchestrò l’opera, completando le strofe mancanti, trasformandola in una composizione completamente nuova e diversa. Nonostante la tragica storia della sua composizione, quest’opera tocca profondamente chi la ascolta.

Arvo Pärt: completamente meditativo

Bellezza arcaica…

Pochi compositori contemporanei sono riusciti come l’estone Arvo Pärt (*1935) a riportare la musica sacra all’attenzione di un pubblico più vasto, anche al di fuori del contesto liturgico. Con il carattere meditativo della sua musica e il ritorno alle forme musicali più semplici, Pärt è capace di creare momenti di intensa spiritualità e tensione. Con un minimo sforzo, riesce a creare una bellezza sonora arcaica, cristallina e irresistibile. Nel suo Stabat Mater, tre cantanti sono accompagnati da tre strumenti a corda, intonando il testo latino di Jacopone da Todi del XIII secolo. Con la sua austerità e quasi come una celebrazione liturgica, l’opera evoca un atto spirituale, come descritto da un musicologo. È un’opera che si adatta tanto al contesto sacro quanto a quello profano.

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