LA MUSICA NELL’ARTE DI OTHMAR WINKLER

Pubblicato
Venerdì
2 settembre 2022

Winkler
Winkler quadrato

L’arte di Othmar Winkler conta una quantità sconfinata di pezzi, legati a molte, differenti tematiche: un patrimonio talmente ingente e vario al punto che finora nessuno ha osato cimentarsi in uno studio complessivo; le mostre, i cataloghi, tutti i libri pubblicati sullo scultore altoatesino danno ciascuno una lettura parziale, per temi. Propriamente, pare che solo una lettura tematica della produzione di Winkler ci permetta di proseguire nello studio e nella valorizzazione delle sue opere, in considerazione del fatto che vi sono degli ambiti ancora da svelare e da approfondire. Uno di questi è la musica, che appassionò vivamente l’artista ispirandogli circa sessanta opere scultoree (inclusi i bozzetti e le prove d’artista) e oltre quattrocento disegni; tanto nelle opere plastiche quanto in quelle grafiche l’arte dei suoni è rappresentata in copiosa varietà di soggetti, svolti con straordinaria creatività e marcati dall’impronta inconfondibile che contraddistingue le opere di Othmar Winkler.

3 CICLI PER 3 CONCERTI

Solo una piccola parte di questa produzione è stata oggetto di ricerca, si tratta di tre cicli grafici, realizzati negli anni 1970 e 1971 in occasione di tre concerti dell’Orchestra Haydn con programma beethoveniano, che constano di circa cinquanta disegni, realizzati durante esecuzioni dal vivo. È l’unitarietà del soggetto, oltre alla consuetudine dell’artista di datare ogni singolo pezzo, che ne ha reso possibile lo studio e l’identificazione.

NR. 1

Un primo ciclo fissa tutti i momenti della Messa in Do maggiore op. 86 (eseguita a Trento il 7 novembre 1970 nella chiesa di S. Maria Maggiore) ritraendo la figura di Paul Angerer, all’epoca direttore del Teatro dell’Opera di Salisburgo e assiduo direttore ospite in regione nelle stagioni 1970 e 1971; nell’ultimo disegno del ciclo “Messa in Do maggiore” Angerer è raffigurato indossante il mantello, capo d’abbigliamento che costituiva un suo tratto distintivo.

 

NR. 2

Il secondo ciclo è relativo a un concerto con programma interamente beethoveniano, ma in questo caso non si è trovato il riscontro tra la data dei disegni (5 gennaio 1971) e il calendario della stagione concertistica. L’aspetto più interessante di questo ciclo è che parte dei ritratti è stata identificata grazie alla testimonianza di alcuni degli orchestrali in organico all’epoca e questo ci fornisce la certezza assoluta che si tratta proprio dell’Orchestra Haydn. È questo un ciclo davvero originale, poiché l’artista, invece di avere come focus il direttore oppure l’orchestra nel suo insieme, ha fatto ritratto di singoli professori d’orchestra, attribuendo loro un rilievo inusitato, soprattutto se consideriamo che allora questa figura professionale era generalmente percepita come anonima, al punto che i nomi degli orchestrali non figuravano nemmeno sui programmi di sala.

NR. 3

L’esecuzione in forma di concerto del “Fidelio” (Trento, Teatro Sociale, 21 gennaio 1971) costituisce il soggetto del terzo ciclo, dove la figura di Herbert Albert, il direttore, è affiancata da ritratti di cantanti e strumentisti: il contrabbassista Mario Postinghel, Liselotte Becker-Egner (Marzelline), Herbert Schachtschneider (Florestan), Georg Schnapka (Rocco, il carceriere), George Fourié (Don Pizzarro – identificazione non assolutamente certa), Friedrich Lenz (Jaquino – identificazione dubbia, desunta per esclusione in quanto è ritratto a figura intera, con tratti somatici approssimativi).
Una mostra tenuta a Trento e a Bolzano a cavaliere tra il 2010 e il 2011, in occasione del 50° anniversario dell’Orchestra Haydn, ha valorizzato questo corpus grafico, che in seguito è rimasto esposto nell’atrio dell’auditorium di Bolzano fino al 2020. Le opere, a suo tempo messe a disposizione dal dott. Ivo Winkler, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio Winkler, sono state poi acquisite dalla Fondazione Haydn. Alcuni di questi disegni hanno fornito delle belle immagini di copertina per diverse incisioni discografiche dell’orchestra regionale.

LA FIGURA DEL MUSICISTA NEI DISEGNI DI WINKLER

Oltre ai tre cicli, vi sono tre disegni datati 29 gennaio 1971 e un abbozzo datato semplicemente “1971”, che, considerando il tipo di carta utilizzato, il soggetto e la collocazione nell’Archivio Winkler, sono probabilmente relativi a musicisti dell’Orchestra Haydn. I tre disegni, eseguiti con tratto sicuro e grande attenzione al dettaglio, denotano intuizione brillante e vividezza rappresentativa. Vi sono raffigurati un violoncellista ritratto di profilo con la custodia portata a mo’ di zaino, lo stesso soggetto ritratto di spalle, che prende così l’aspetto di uno strumento antropomorfo e il ritratto frontale di un contrabbassista. Quest’ultimo pezzo è realizzato con maggiore accuratezza nei dettagli di quanto non si riscontri nei tre cicli, la cui esecuzione è giocoforza più frettolosa e approssimativa, essendo realizzati durante il vivo svolgersi dei concerti.

Daniele Valersi

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