Restauro di un’opera musicale

Pubblicato
Giovedì
14 aprile 2022

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Cosa lega Franz Schubert (1797-1828), uno dei più grandi autori del periodo romantico e Luciano Berio (1925-2003), importantissimo esponente dell’avanguardia europea? Naturalmente le risposte potrebbero essere molteplici e di diversi gradi di difficoltà, ma quello di cui vogliamo parlare in questo post è di una sinfonia incompiuta e un restauro musicale.

La decima sinfonia

Nonostante Franz Schubert sia vissuto solo per 31 anni, ci ha lasciato un grande numero di composizioni per pianoforte, di musica da camera, musica sacra, musica di scena, lieder e sinfonie, di cui alcune rimaste incompiute. Tra queste, la Decima Sinfonia in re maggiore (D. 936 A), di cui scrive solo dei bozzetti musicali poco prima di morire. Ed è qui che entra in gioco Luciano Berio. Il compositore attua una revisione di questi pezzi “abbastanza complessi e di grande bellezza”, con l’intenzione di restaurarli, non completarli o ricostruirli e gli da il nome di Rendering.

Un lavoro fatto secondo le tecniche moderne di restauro degli affreschi, che tendono a far rivivere i vecchi colori senza nascondere i danni causati dal tempo e che lasciano spesso inevitabili parti vuote nella composizione

Luciano Berio

Il restauro

Luciano Berio inserisce negli spazi vuoti tra un pezzo e l’altro una sorta di trama connettiva, continuamente differente e in cambiamento, spesso “pianissimo” e “lontano”, mescolata con reminiscenze dell’ultimo Schubert e attraversata da trame polifoniche basate su frammenti dei pezzi stessi. Questa “cementazione musicale” che commenta le discontinuità ed i vuoti che esistono tra un pezzo e l’altro è spesso annunciata dal suono di una celesta, da eseguirsi “quasi senza suono” e senza espressione.

L’Allegro finale è certamente il maggiore movimento orchestrale polifonico che Schubert abbia mai scritto. Gli ultimi pezzi, sebbene molto frammentari, sono molto omogenei tra loro e testimoniano la ricerca da parte di Schubert di elaborare lo stesso materiale tematico secondo diverse possibilità contrappuntistiche. Questi pezzi presentano alternativamente il carattere di uno Scherzo e di un Finale. L’ambiguità (che Schubert avrebbe voluto risolvere o esasperare in modo nuovo) era di particolare interesse e l’opera di “fusione” qui tende tra le altre cose a rendere tale ambiguità strutturalmente espressiva.

QUANDO POTERLO ASCOLTARE?

Berio compone Rendering in omaggio a Schubert tra il 1989 e il 1990 e la nostra Orchestra, diretta da Maxime Pascal, lo eseguirà il 3 e il 4 maggio a Bolzano e a Trento.

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